venerdì 15 maggio 2009

IL RETTORE PELIZZETTI ORDINA LA CHIUSURA DI PALAZZO NUOVO. L'ONDA NON ACCETTA DIVIETI!

Mentre prosegue l'avvicinamento in direzione del G8 University Summit di Torino, con l'Onda Anomala impegnata da settimane nella costruzione della sua opposizione a questo insostenibile vertice dell'università, arriva a freddo un'inaccettabile provocazione oltre che limitazione: il rettore dell'università torinese, Ezio Pelizzetti, ha dato quest'oggi disposizioni unilaterali per la chiusura coatta della sede delle facoltà umanistiche, Palazzo Nuovo, dalle ore 8 del 15 maggio alle ore 20 del 19 maggio.
Un atto che chiaramente assume le sembianze di divieto, di tentativo di limitazione, se non di impedimento, della presa di parola e libertà di movimento dell'Onda Anomala torinese verso il G8 dell'università. Un gesto che gli studenti e le studentesse in mobilitazione non possono che ritenere inaccettabile, specchio dell'arroganza per niente celata delle autorità accademiche, ma anche cartina di tornasole di un'università in crisi che vede oggi contrapposti chi è bramosamente attaccato ai propri privilegi e interessi ed un movimento come l'Onda con tutto il suo carico di ricchezza e forza espresso diffusamente lungo tutto l'autunno (e non solo!) che ha alle spalle.
Palazzo Nuovo è stato il simbolo e centro nevralgico delle mobilitazioni contro il primo troncone della riforma Gelmini, tenuto sotto occupazione per oltre 3 mesi. Oggi è ancora il teatro che l'Onda sta continuando ad inondare, nel continuo, su livelli diversi rispetto all'autunno, di una mareggiata che non sarà certo fermata da divieti e intimidazioni. Onda, primo movimento europeo dentro la global crisis, che ha saputo superare lo steccato dello studentismo, coniando la condizione di studenti con quella di già precari, praticando e producendo discorso su una molteplicità di aspetti a dispetto di un'oggi sprovvisto di futuro.
Prossima tappa: G8 dell'università, appuntamento capillarmente assunto nell'agenda dell'Onda su scala nazionale, trampolino di lancio per le prossime mobilitazioni contro la già annunciata riforma organica dell'università del ministro Gelmini ma anche altro momento tutto da attraversare nella decostruzione e nella contrapposizione ad un G8 University Summit insostenibile e illegittimo. Nella diffusa costruzione di questo appuntamento, le università di Roma Napoli Cosenza Milano Palermo Pisa Padova e tante altre sono in movimento verso il G8, un primo risultato l'Onda lo ha già portarto a casa: a differenza di quanti, tanti, speravano, auspicando il ritorno alla "normalità accademica" delle università nel post-autunno, l'Onda si è sedimentata negli atenei di tutt'Italia, ogni articolazione del movimento prepara altre mareggiate, la prossima è già annunciata per martedi 19 maggio, giorno del corteo nazionale contro l'insostenibile summit.
Quindi, la chiusura imposta dal rettore Pelizzetti non arriva sicuramente casualmente, (per domani è prevista a Palazzo Nuovo una notte bianca con gli Assalti Frontali in concerto, a partire da lunedi molteplici sono gli appuntantamenti di discussione e analisi dell'università globale in crisi fissati), nella preoccupazione di una nuova occupazione e nel tentativo di togliere da sotto i piedi la tavola ad un esercito di surfisti ben capaci ed attenti a superare ogni scoglio. Come il rettore ha potuto direttamente vedere quest'autunno: le autorità accademiche sono incapaci di prendere una posizione forte, politica, contro il governo? l'Onda occupa le facoltà inonda le strade blocca le città; le autorità accademiche mantengono il momento di inaugurazione dell'anno accademico? l'Onda assedia il fortino-rettorato e prende parola, pone il problema ed evidenzia le contraddizioni.
Se c'è qualche d'uno che pensa che gli studenti e le studentesse, tutti quei soggetti sociali che sono coinvolti nella costruzione della campagna contro il G8 di Torino, faranno un passo indietro dinnanzi ai divieti si sbaglia di grosso! L'Onda non accetta divieti, zone rosse, controllo.

L'Onda travolge chiusure e divieti
Contro l'insostenibile G8 dell'università!
Noi la crisi non la paghiamo e ve la creiamo!

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