sabato 30 maggio 2009

L'Onda non si arresta! Presidio per Ale e Domenico


A più di due settimane dall'arresto di Ale e Domenico in concomitanza alla manifestazione nazionale dell'Onda contro il G8 University Summit, torniamo in piazza per un presidio in contemporanea con il tribunale del riesame.


Appuntamento ore 9.00 -sotto il Palazzo di giustizia - Torino.


Ale e Domenico liberi subito!

L'Onda non si arresta!


giovedì 21 maggio 2009

Alessandro e Domenico liberi!



ALESSANDRO E DOMENICO LIBERI SUBITO!
L´Onda scesa in piazza martedì 19 maggio a Torino è l´Onda migliore che potessimo immaginarci. Oggi abbiamo ancor più la consapevolezza che il movimento nato quest´autunno, capace di coniugare il discorso sul progressivo depauperamento dell´università come bene comune ad uno più ampio sulla crisi, i suoi costi e i suoi responsabili, non è si ritirato nella normalità accademica, nella dimensione esente da increspature auspicata da molti, ma è anzi forte e capace di continuare nell'elaborazione di un discorso sulla realtà che ci circonda, nel surfare lungo le prospettive conflittuali che si aprono.
Un'Onda capace di individuare e perseguire i suoi obiettivi. Al corteo nazionale del 19 maggio l'Onda aveva l'intenzione di avvicinarsi il più possibile al Castello del Valentino, dove si stava svolgendo il G8 University Summit, voleva respingere e violare ogni zona rossa, riteneva necessario lanciare un segnale, parlando e praticando il linguaggio del conflitto. Così ha fatto in piazza e rivendicato in assemblea nazionale.
Quest´Onda Anomala, che si è guadagnata anche l'appellativo di Perfetta, vista la qualità e la quantità portata in piazza verso e nella tre giorni di mobilitazione contro il G8 dell'università, segno inopinabile della vivacità e del fermento sedimentato in ogni ateneo d'Italia dal movimento, oggi porta la sua solidarietà ad Alessandro e Domenico, i due ragazzi arrestati che, insieme agli altri diecimilia in piazza, hanno deciso di esserci e di respingere l´arroganza dei rettori e dei grandi del mondo.
Anche in quest'occasione l'Onda sta mostrando tutta la sua potenza: ancor prima della conferma degli arresti per i due ragazzi in ogni ateneo d'Italia sono comparsi striscioni e scritte in solidarietà con Alessandro e Domenico, per la loro immediata liberazione. L´Onda li aspetta fuori, liberi, per continuare a immaginare e costruire insieme un futuro diverso.
L´ONDA NON SI ARRESTA! ALESSANDRO E DOMENICO LIBERI!
LIBERI TUTTI, LIBERI SUBITO!
Onda Anomala Torino
Rete Studenti-Onda anomala Milano-Network dei collettivi per l'autoformazione
Onda Anomala Bologna
Onda Anomala Roma
Onda Anomala Palermo
Onda Anomala Pisa
Onda Anomala Venezia
Onda Anomala Cosenza
Onda Anomala Napoli
Onda Anomala Trieste
Onda Anomala Macerata
Onda Anomala Padova

mercoledì 20 maggio 2009

La governance universitaria è una tigre di carta. Sulla forza dell'Onda e la violenza della crisi.

l'Onda è tornata ed è ancora più incazzata

Editoriale Uniriot (www.uniriot.org) - Che i media non siano più semplicemente al servizio della politica ma facciano politica, è ormai una verità assodata. Ma che perciò debbano anche farsi rappresentanti della genuina essenza di chi si oppone allo stato di cose presenti, ovvero dei movimenti, questo è un elemento nuovo. Così, dal Corrierone nazional-aziendale alla Stampa, nota “busiarda”, nel grande spazio conquistato dalle mobilitazioni contro il G8 di Torino i giornalisti non si limitano ad evocare i triti spettri maroniani del terrorismo e dunque ad invocare la mano pesante contro gli studenti, in quella spirale di “fobia anti-giovani” descritta da Lucia Annunziata proprio sul quotidiano di casa Fiat: si fanno interpreti del vero significato dell’Onda, tradito dal corteo del 19 maggio. Si mostrano addirittura dispiaciuti nel dover chiamare Onda quella manifestazione. Arrivano perfino a dichiarare una qualche proprietà sul logo, tale per cui possono attribuire l’etichetta a chi ne proseguirebbe il vero spirito: quello della proposta e non della protesta, della sostenibilità e non dell’incompatibilità, della rappresentanza e non dell’autonomia. Poco conta se i “buoni” sono poche decine e i “cattivi” molte migliaia. Nelle forme della produzione contemporanea, si sa, non c’è più misura. E, soprattutto, non c’è nessun imbarazzo a parlare nel nome di un’Onda astratta e disincarnata, per poter controllare e reprimere quella reale.

Già, perché questa è la grande vittoria della mobilitazione di Torino. Aver finalmente messo a tacere chi da mesi si affanna a parlare di riflusso e di fine di un ciclo, con l’unico obiettivo – nella classica veste della profezia che si autoavvera – di poter scongiurare il pericolo e catturarne il portato politico nei meccanismi della rappresentanza. Ma lungi dalla risacca, negli ultimi mesi l’Onda ha sedimentato i percorsi di autoformazione e costruito l’autoriforma, cifra paradigmatica di una nuova università. Sarebbe bastata un’occhiata all’età media estremamente bassa della composizione del corteo di Torino, con i molti studenti medi e dei primi anni di università arrivati da tutta Italia, per rendersi conto che autoriforma e conflitto non solo non sono alternative, ma sono una la condizione di possibilità dell’altro.

Ma chi esaurisce gli argomenti, è spesso costretto alla menzogna. A cui si aggiunge l’imbarazzo, in alcuni media di sinistra, per un’Onda che non si fa ridurre al vuoto simulacro dei buoni sentimenti, per incarnarsi invece in un desiderio collettivo e in un processo di lotta. Che rifiuta il ruolo di vittima, e afferma l’autonomia nel decidere sul proprio presente e sul proprio futuro. Che, in migliaia, resiste alle cariche di polizia e carabinieri, e compattamente e gioiosamente torna all’università per continuare a praticarvi l’autoriforma. E perché non soffermarsi, ad esempio, sui tanti abitanti di Torino che hanno lanciato dai balconi acqua e limoni ai manifestanti per proteggersi dalla pioggia di lacrimogeni, e hanno aperto i portoni per offrire loro rifugio dalla brutalità vendicativa della polizia? Non si tratta di simpatia verso la “meglio gioventù”: è la percezione di una crisi che è solo all’inizio, della fine di ogni illusione di mobilità sociale ascendente, dell’intollerabilità dell’ulteriore attacco ai salari e ai redditi di lavoratori e precari per salvare imprenditori, baroni e banchieri. È il rifiuto della politica dei sacrifici. È la forza dell’Onda Anomala: farsi terreno comune di una composizione sociale che non vuole pagare la crisi.

Ecco, è questo che spaventa governo e media di fronte a questo nuovo proletariato intellettuale: la capacità di parlare la lingua della parzialità e della generalizzazione. Ed è questo che spaventa l’opposizione, che pervicacemente persevera negli antichi errori che l’hanno portata nel coma vegetativo in cui oggi versa. Così, il Pd piemontese esprime la sua solidarietà alle forze dell’ordine, incurante del fatto che a guidarle fosse Spartaco Mortola, uno degli impuniti carnefici dell’irruzione alla scuola Diaz il 21 luglio 2001, promosso a questore vicario di Torino. Se l’opposizione vuole parlare di regime berlusconiano, abbia il coraggio di dire che la sua data di inizio non è la corruzione di Mills o la candidatura delle veline, ma il sangue di Genova. È quella la violenza da cui devono avere il coraggio di prendere le distanze, quella stessa violenza che Maroni e Pdl usano nei rimpatri dei migranti. La violenza di un sistema tanto più feroce quanto più è assediato in un castello medioevale. Se non troveranno questo coraggio, foss’anche quello della disperazione, dopo aver consegnato il governo del paese nelle mani della Lega e di Berlusconi sono destinati a sparire.

E quelle file e file di caschi che gli studenti avevano?”, chiederà sicuramente un bravo giornalista. C’è una legge dello Stato che ne impone l’obbligo per salvarsi la vita, e fronteggiare le cariche selvagge e il gas CS delle truppe di Mortola è sicuramente più pericoloso di qualsiasi scooter. Ma con quei caschi le migliaia di studenti e precari a Torino hanno difeso qualcosa di ancora più importante: non la democrazia di cui si vorrebbe affidare ai giudici la restaurazione, ma la democrazia che l’Onda sta inventando e praticando. Quella che parla di nuovo welfare, di reddito, di riappropriazione della ricchezza sociale. Prendere le distanze dalla violenza, significa appoggiare la forza costituente dell’Onda. Tutto ciò prima che – almeno per loro – sia troppo tardi.

Gigi Roggero

(In)Sostenibilità del g8 University Summit


La vignetta di Vauro sul manifesto

Un commento sulle proposte dei rettori al G8 - Ciò che più colpisce nel documento finale del G8u di Torino e di Sapporo è la banalità. Sorprende che intelligenze (supposte) tanto alte si riuniscano con tanta pomposità, protetti (o presi in ostaggio?) dalla polizia, per partorire una dichiarazione degna di una ricerca da liceali. Sorprende o, meglio, insospettisce. E, come si sa, a pensar male spesso ci si indovina.
Forse i rettori pretendono di entusiasmarci scrivendo che “la sostenibilità a livello umano, sociale e globale è una delle più importanti idee del 21 secolo” ? O che “I problemi di sostenibilità, inclusi i cambiamenti climatici, finora considerati prevalentemente come questioni scientifiche, sono diventati urgenti questioni politiche” ? O, ancora, che “le università devono impegnarsi a costruire nuovi approci allo sviluppo (sic) sostenibile nei loro programmi e nella ricerca” ?
A dire il vero a noi sembra che questo sia il minimo che non potevano non dire per non essere ridicoli, non certo il massimo che avevano l'obbligo di dire per essere (una volta tanto davvero) “magnifici”.


Trent'anni di ritardo sul Club di Roma e pure ancora fermi all'idea di eco-sostenibilità come paradigma di compatibilità fra la capacità di rigenerazione della natura e lo sfruttamento esponenziale delle sue risorse . Al di sotto della soglia del ridicolo, anziché no. Proprio non possiamo entusiasmarci per questo. Anzi, ci conferma che avevamo ragione ad alzare la testa e a gridare la nostra sana rabbia ed indignazione mentre loro si nascondevano dietro la polizia per non dire quello che avrebbero dovuto dire.


Invece che perdere tempo a leggere amenità come quelle citate, è più utile impiegarlo a capire perché sono state scritte, partendo da un documento che è tutto tranne che banale: il documento “Education for Innovative Societies in the 21st Century” (EIS), prodotto dai G8 a San Pietroburgo nel 2006 e alla base del Forum Mondiale, precursore dei G8u, organizzato a Trieste nel 2007 dal'ICTP . Allora un esponente dell'IPCC ricevette il formale divieto, da parte del direttore dell'ICTP, a partecipare ad una conferenza parallela organizzata dai movimenti in quanto troppo palesemente “non neutrale”; è interessante ricordarlo perché invece le università del G8u si propongono ai governi come partners ideali (si legga ricettori di fondi) proprio in quanto soggetti “neutrali ed obbiettivi”, riproponendo la favola della scienza neutrale che evidentemente serve esattamente a non dire e a non schierarsi (e quindi costringe noi a considerare una cortina di fumo anche le banalità di buon senso minimale – ancorché impropriamente declinato – disseminate nei documenti citati).

Nonostante la retorica che si sprecò sui media locali all'epoca del Forum di Trieste nel 2007 a proposito del fatto che la nostra sarebbe una "società basata sulla conoscenza", il documento preparatorio di quell'incontro ci restituisce un impianto ideologico e programmatico affatto diverso e che parte dalla consapevolezza che sono invece l'economia ed il mercato ad essere basati sulla conoscenza che, messa a profitto, è utilizzata come strumento di dominazione e controllo anziché come potenziamento della democrazia e della cittadinanza.


Niente che non si fosse capito e che il movimeno dell'Onda non abbia ben colto, ma i G8 ce lo porgevano scritto nero su bianco a partire dal' incipit di quel documento: “We will promote the global innovation society [..] by supporting modernization of education systems to become more relevant to the needs of a global knowledge-based economy” (punto 1); “Education, the enhancement of skills and the generation of new ideas are essential to the development of human capital and are key engines of economic growth, drivers of market productivity [..]” (punto 2).


Naturalmente le esigenze di un'economia basata sulla conoscenza richiedono una “strong protection of intellectual property rights” (punti 4, 8 e 9) e “[to] move technologies quickly from laboratory to the marketplace” (punti 5 e 6) in una cornice in cui si prevede di “leverage public expenditures strategically to attract private funding in R&D, including the education sector” (punto 7) sullo sfondo di una “university-based public-private partnership” fondata su “exchange of ideas and expertise” (punto 10).
Dal momento che le “ideas and expertises” dei privati sono protette e chiuse dalla “strong protection of intellectual property rights” evidentemente il flusso del supposto scambio è tutto a senso unico: una conoscenza prodotta sostanzialmente all'interno del corpo pubblico e grazie alla formazione pubblica (per di più probabilmente foretemente ri-plasmata nelle sue strategia di ricerca della partnership con i privati), ma i cui risultati - tramite la proprietà intellettuale e il trasferimento ai mercati – appartengono inesorabilmente alla sfera privata, e ai quali la società può accedere esclusivamente attraverso i meccanismi di mercato.
All'interno di un quadro attuale in cui le conoscenze specifiche (e in generale la capacità diffusa e comune di creare conoscenze e metterle in relazione) sono un nuovo motore della produzione di ricchezza che si affianca al, e potenzia il, “lavoro vivo”, la necessità cogente è di trasformare le università, oltre che in efficienti opifici, in dispositivi di controllo e privatizzazione (trasferimento) piuttosto che punti di accesso, condivisione e diffusione.

Questo è l'impianto ideologico che i rettori del G8u assumono esplicitamente a partire da Sapporo 2008 e che non ritengono di dover in alcun modo discutere, correggere o criticare. Ecco che i non detti pesano decisamente di più di ciò che di banalmente condivisibile è obbligatoriamente scritto. Come si può ritenere credibile il documento di Torino 2009 dove dice che i saperi sull'utilizzo efficiente delle risorse naturali dovrebbe essere resi accessibili a tutti (punto 1) se evidentemente tali saperi sono alla base del nuovo eco-compatibile “green business” di Obamiana ispirazione e quindi devono essere “strongly protected” e “quickly transferred to marketplace”?
Ovunque i documenti dei G8u confliggano apparentemente con il documento EIS dobbiamo concludere che prevalga quest'ultimo, essendo assunto dai primi ed essendo comunque di gran lunga il più performativo; e comunque tali occasioni di conflitto sono drammaticamente poche e la lieve genericità dei G8u cede il passo alla incalzante precisione del linguaggio in EIS.

È appassionante notare che dove i G8u (SSD, punto 3) si propongono il ruolo delle università come “increasingly critical” in ragione del loro essere “neutral and objective” contemporaneamente si precipitano a sostenere che per assicurare che le soluzioni alle sfide di sostenibilità siano “practically applicable and appropriate” è importante la collaborazione “with a range of stakeholders including civil society and the private sector”. Il fatto che l'appropriatezza di tali soluzioni o la loro applicabilità (da quale punto di vista?) debbano passare dalle forche caudine del profitto è una evidente dichiarazione di sudditanza al principio espresso in EIS per cui i bisogni della società tutta sono interpretati precipuamente dalle necessità del profitto privato (“private sector involvement [..] is one of the main keys to achieving an effective linkage between higher education and the needs of the global innovation society”).

Ed infine, i G8u a Torino sottolinenano la necessità di superare approcci esasperatamente mono-disciplinari e la frammentazione dei saperi (“reverse past tendencies toward mono-disciplinary approaches and fragmentation in education and research”, sezione II, punto 2) ma non spendono una parola per commentare il fatto che tutta la ricerca è costitutivamente organizzata per separare e parcellizzare i saperi, che il termometro della produttività e del merito dei ricercatori è quasi puramente aritmetico e legato al numero di pubblicazioni – il che spinge inesorabilmente ad una iperspecializzazione. Non una parola a proposito della natura dell'attività di ricerca in un quadro dominato dalla protezione intellettuale e dal trasferimento ai mercati.


I G8u apparentemente insistono sulla necessità di un “holistic approach” e di affiancare il “systemic thinking” al “disciplinary thinking”, ma l'evidenza è che stanno parlando delle università per le élites (alla cui costruzione assistiamo anche in Italia): “Universities have a critical role to play in educating future generations, disseminating information about sustainability, and particularly by training leaders” (SSD, punto 7).


Quale sia la qualità necessaria della formazione per tutti gli altri è evidente: saperi incapsulati in unità standardizzate da (ri)"produrre" in tempi determinati, veicolo di una disciplina mentale e personale isomorfa all'alienazione della catena di montaggio; più che ad alta formazione assistiamo ad un addestramento mediante somministrazione di pillole di conoscenze propedeutiche alla capacità produttiva piuttosto che alla "capacità di cittadinanza". Le università - penetrate dai privati che in cambio di pochi investimenti potranno determinare linee di ricerca, materie di insegnamento e docenti, mentre agli studenti è tolto ogni margine di autoformazione - diventeranno i dispositivi finali di disciplina e captazione della produzione di conoscenza per il profitto del mercato.

Se questa è neutralità, noi siamo ben felici di scegliere altro e di schierarci, come abbiamo fatto a Torino e come faremo senza arrenderci mai “in questo paese di codardi”.

[1]Sapporo Sustainability Declaration (d'ora in poi SSD).

[2]Ibidem.

[3]Torino Declaration on Education and Research for Sustainable and Responsible Development (d'ora in poi TD).

[4]Si veda l'intevento di Gianmarco de Pieri su GLOBAL a proposito di André Gorz.

[5]International Center for Theorethical Physics, Trieste.

[6]Era appena stato pubblicato il famoso IV rapporto sui cambiamenti climatici che individuava l'impatto antropico come causa principale dei cambiamti climatici.

[7]SSD, punto 3

[8]La parola “rights” compare in questo documento unicamente associata ad “intellectual property” mentre l'accesso è considerato in sé non un diritto ma semplicemente un mezzo necessario per rendere gli esseri umani più efficacemente produttivi.

martedì 19 maggio 2009

COMUNICATO ONDA 19/05/2009. ECCO L'ONDA PERFETTA...

L’ONDA E’ TORNATA CON UNA GRANDE MAREGGIATA!
ECCO L’ONDA PERFETTA…

L'Onda Perfetta è l'onda migliore, quella da cavalcare che vale una vita per tutti i surfisti. Quella espressasi questa mattina a Torino è stata l'Onda migliore possibile. Abbiamo dimostrato, a mesi di distanza dalla mobilitazione dell'autunno, dopo che in molti già ci davano per morti, di esserci e di essere.
Oggi siamo scesi in piazza per una nuova grande mareggiata, invadendo le strade di una Torino blindata per proteggere Baroni e feudatari dell’università in crisi. Siamo giunti da tutta Italia (qualcuno anche da oltre confine) per esprimere tutta la nostra contrarietà a questo insostenibile G8 dell’università.
Abbiamo respinto l'arroganza del G8 dei rettori, asserragliati al castello del Valentino, tentando di stanarli, provandoci, credendoci, con la determinazione e la partecipazione di chi sa che in ballo c'è il proprio futuro.
Abbiamo contestato l’illegittimità del G8 University Summit ribadendo che i rettori e la CRUI, che promuoveva il vertice, sono i rappresentanti (il)legittimi di una università che sopravvive tra le macerie. Noi siamo invece l’espressione concreta di una rappresentanza impossibile che non delega a nessuno istanze, vertenze, progetti.
10.000 studenti da tutta Italia in una marcia veloce, gioiosa ma incazzata, determinata e convinta, che in fretta e furia ha raggiunto la sede del summit, senza dimenticarsi di colpire i simboli della crisi (banche e agenzie del lavoro), per tentare di sfondare il muro di un esercito frapposto tra i propri bi-sogni e le autorità di un'università che di sostenibile non ha assolutamente nulla.
Oggi abbiamo fatto presente, ancora una volta, che la crisi noi non la pagheremo e che anzi utilizzeremo ogni occasione per rovesciarvela contro. Sapendo che questo è solo un momento di passaggio, tra lo straordinario autunno che ci siamo lasciati alle spalle e quello a venire, denso di aspettative e nuovi spazi di azione dentro la crisi.
A fine corteo, un’assemblea pubblica, collettiva e condivisa cui hanno partecipato tutte le articolazioni locali dell’onda, ha deciso di assumersi nella totalità gli eventi e le pratiche messe in campo in questa giornata di conflittualità e riappropriazione di spazi e visibilità. L’assemblea ha inoltre espresso solidarietà ai due arrestati, richiedendone l’immediata liberazione. Non li lasceremo soli!

Ecco l’onda perfetta…

Onda Anomala_Italia
Block G8 Building, Torino (h 16)

L'ONDA PERFETTA... 10.000 IN PIAZZA A TORINO!

L'Onda Perfetta è l'onda migliore, quella da cavalcare che vale una vita per tutti i surfisti. Quella espressasi questa mattina a Torino è stata l'Onda migliore possibile. Ha dimostrato, a mesi di distanza dalla mobilitazione dell'autunno, di esserci e di essere. Ha respinto l'arroganza del G8 dei rettori, asserragliati al castello del Valentino, tentando di stanarli, provandoci, credendoci, con la determinazione e la partecipazione di chi sa che in ballo c'è il proprio futuro. 10.000 studenti da tutta Italia in una marcia veloce, gioiosa ma incazzata, determinata e convinta, che in fretta e furia ha raggiunto la sede del summit, senza dimenticarsi di colpire i simboli della crisi (banche e agenzie del lavoro), per tentare di sfondare il muro di un esercito frapposto tra i propri bi-sogni e le autorità di un'università che di sostenibile non ha assolutamente nulla. Numeri ottimi, obbiettivi raggiunti, tentativi fatti...eccola l'Onda Perfetta.

Delle conclusioni nel Palazzo del potere, nessuno ha notizia...


-GUARDA LE PRIME FOTO DA REPUBBLICA , LA STAMPA , CORSERA, MESSAGGERO
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LA CRONACA DELLA GIORNATA

  • -13.25 - TORINO BLOCK G8 LA POLIZIA RETROCEDE SOTTO UNA FITTA SASSAIOLA
    La polizia carica ma sotto una fitta sassaiola dei compagni è costretta a retrocede. Manuel da Torino [Scarica il contributo audio, durata: 1 min.] da Radio Onda d'urto
  • 13.24 - L'Onda continua a reggere, cariche e lacrimogeni della polizia. L'aria è irrespirabile, ma gli studenti e le studentesse resistono. Un elicottero volteggia in aria e la questura tenta di chiudere le vie laterali, intimidendo il corteo. La situazione è tesa ma la detrminazione è tanta
  • 13.23 -L'Onda tenta di forzare il blocco, quantità incredibile di lacrmogeni. L'attacco dell'Onda è avvenuta con scudi ed estintori, ma non si riesce ancora a passare. la polizia non si avvicina, qualche carica laterale.
  • 13.20 - LA POLIZIA SPARA ALCUNI LACRMOGENI PER ALLONTANARE IL CORTEO
  • 13.15 - UN'ALTRA VOLTA, UN'ALTRA ONDA! il corteo prosegue determinato verso il valentino. Ascolta Simone dalla piazza
  • 13.10 - il corteo dell'ONDA ora è fermo davanti al blocco dlle forze dell'ordine, presenti con un numero ingente. Le vie intorno sono chiuse
  • 12.55 - il CORTEO E' IN CORSO MARCONI, in dirittura d'arrivo verso le zone dichiarate off limits dalla questura. Attraversando San Salvario, il quartiere adiacente, l'onda ha trovato i negozi aperti a dispetto di quanto sostenevano i giornali cittadini
  • 12.41 - in corso vittorio colpita un'altra banca, chiusa con catene e lucchetti. Anche un'agenzia del lavoro interninale è stata sanzionata da scritte contro il lavoro precario. Ascolta la diretta di Simone (ONDA ANOMALA TO)
  • 12.21 - La manifestazione è ulteriormente cresciuta, sono arrivati tutti gli universitari provenienti da fuori Torino e molte persone stanno ancora affluendo. Gli organizzatori hanno stimato 10mila partecipanti. DA radio onda d'urto [Scarica il contributo audio, durata: 7 min.]

  • 12.15 - IL CORTEO E' IN PIAZZA SOLFERINO E STA GIRANDO VERSO CORSO VITTORIO.
  • 12.10 Ascolta l'intervento di uno studente milanese
  • 12.05 - IN VIA PIETRO MICCA COLPITA banca UNICREDIT con uova e vernice: NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO! Ascolta la diretta con Dana (ONDA ANOMALA TO)
  • 12.00 - CORTEO IN PIAZZA CASTELLO migliaia in piazza, procede spedito per raggiungere il Valentino -prime foto dal sito di Repubblica
  • 11.51 - CORTEO IMPONENTE Via Po in Onda! in questo momento è sotto la sede del rettorato
  • 11.40 -CORTEO IN MARCIA VERSO LA SEDE DEL G8 è presente un pool di avvocati, sette, hanno indossato delle casacche arancioni con sopra la scritta «Supporto legale» e il numero di telefono, 3315918248, e partecipano al corteo
  • 10.45 -PRIMO AGGIORMANTO DALLA PARTENZA Gianluca [Infoaut] manifestazione ancora ferma. Sembra primi fermi intorno al corteo (notizia da confermare). Si aspetta l'arrivo del treno da milano

Feature di presentazione:
Oggi, dalle 10.30 partità il corteo, dalla palazzina Aldo Moro, ribattezzata Block G8 Building, verso la facoltà di Architettura, al paRco del Valentino, sede del G8 University Summit. L'Onda ha dimostrato di saperci e volere fare, e nei giorni scorsi ha messo in campo azioni e assemblee per contrastare l'ennesimo summit insostenibile (da tutti i punti di vista).

*Infoaut seguirà la manifestazione dalla partenza con aggiornamenti, commenti e immagini.

*RadioBlackout, la radio libera torinese, ne seguirà la diretta fino alle 14.30. Per ascoltarla in streaming clicca qui

Se vuoi sentirci direttamente col programmino dedicato al nostro streaming scaricalo e lancialo, non ha bisogno di installazione, solo per windows. Si tratta di una radiolina che ti connette direttamente a RadioBlackout. La qualitò dello streaming è quella ridotta e ti consente, anche se non hai molta banda, di sentirci. Il programma non contiene virus, spie o altre porcherie e per ora funziona solo su Windows XP.

per scaricare RBO Streamer clicca sull’immagine:
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lunedì 18 maggio 2009

LE PAROLE DELL'ONDA. AUDIO DELLA CONFERENZA STAMPA

Audio della conferenza stampa tenutasi al Block G8 Building, palazzina Aldo Moro occupata. L'Onda prende parola dopo le prime mobilitazioni di piazza verso il corteo nazionale dell'Onda di domani. Uscite nelle quali il movimento ha riproposto la sua pratica prima, i blocchi nelle città, il dissenso lungo le vie delle metropoli. Quindi, dopo le cariche della polizia, in una realtà in cui si tenta di arginare e contenere la contestazione per mezzo di manganelli e divieti, l'Onda prende parola per sottolineare diverse questioni che ritiene centrali soprattutto in vista della manifestazione di domani: contro il G8 dell'università, l'Onda non vi sostiene e vi travolge!

L'ONDA NON SI FERMA! TORINO BLOCCATA, CARICHE DELLA POLIZIA. 3 FERMI


Non si ferma la mareggiata dell'Onda Anomala contro il G8 dell'università di Torino. Seconda giornata di mobilitazione contro il G8 University Summit, iniziato ieri, in parallelo con l'entrata nel vivo della contestazione degli studenti e delle studentesse al Block G8 Building, in giro per la città.

Questa mattina l'Onda si mossa da palazzina Aldo Moro occupata in direzione del parco del Valentino, parco all'interno del quale è situato il castello che sta ospitando il vertice dell'università. Gli studenti si sono divisi in 3 gruppi, effettuando diversi blocchi della viabilità cittadina. La polizia, presente in forze a protezione del summit, si è schierata ed è stata nuovamente "inOndata" da gavettoni d'acqua e uova. Ciò ha scaturito la reazione della celere che ha caricato gli studenti, facendo 3 fermi, 2 ragazzi greci ed 1 di Milano.

L'Onda ha quindi ripreso il suo cammino verso il centro cittadino, passando da via Marconi, esigendo l'immediata liberazione dei 3 studenti fermati. E' stato effettuato quindi un nuovo blocco in corso Vittorio Veneto, arteria cruciale del traffico cittadino, che infatti è stato mandato nuovamente in tilt. Anche qui una polizia nervosa si è ri-schierata, pronta a riprender in mano i manganelli. L'Onda ha perseverato nella sua principale pratica, il blocco dei flussi di viabilità metropolitana, che han caratterizzato tutto l'autunno di mobilitazione studentesca, dirigendosi e paralizzando il vialone antistante la stazione di Porta Nuova.

Nell'imprevedibilità che sta caratterizzando gli studenti e le studentesse in mobilitazione contro il G8 è proseguita l'azione di disturbo dell'Onda, che si è spostata all'imbocco di via Roma, corso-vetrina della città, continuando ad alimentare la situazione di caos della viabilità che permane dal primo mattino. La celere ha qui nuovamente e violentemente caricato a freddo gli studenti dell'Onda, provocando diversi feriti ed effettuando alcuni fermi: grazie alla determinazione degli studenti, che hanno improvvisato una barricata lungo la strada con cassonetti e transenne, i fermati sono stati rilasciati in una manciata di minuti.

L'Onda si è poi diretta verso il Block G8 Building, sfilando in corteo per le vie del centro e fermandosi al rettorato dell'università di Torino, teatro l'altro giorno del sequestro del rettore Ezio Pelizzetti a fronte della chiusura d'autorità di Palazzo Nuovo, tornando a denunciare l'illeggittimità e l'insostenibilità del G8 torinese, e rivendicando gli spazi universitari e cittadini come luoghi di giusta espressione del dissenso.

La giornata di ieri ed oggi non sono che l'inizio di una mobilitazione contro il G8 University Summit, che è appena entrata nel vivo: nel pomeriggio proseguiranno i dibattiti a palazzina Aldo Moro occupata, in serata si svolgerà il confronto tra le esperienze di lotta studentesca di livello europeo, in preparazione del corteo nazionale di domattina...!

Ascolta le dirette con Simone dell'Onda Anomala di Torino: primo collegamento (blocchi) - secondo collegamento (cariche)


PROGRAMMA DI LUNEDì 18 MAGGIO

ore 8.00 : Assemblea block g8
In mattinata: azioni block G8
Ore 17, DIBATTITO su Trasformazione e crisi dell’università globale: le nuove lotte del lavoro cognitivo
Coordina e partecipa alla discussione il collettivo di Edu-Factory (www.edu-factory.org)
Interverranno:
Gerald Raunig (collettivo editoriale delle riviste Transversal e Kulturrisse - Vienna)
Marcus Grätsch (Fels - Berlino)

A seguire, presentazione del libro La produzione del sapere vivo, Ombrecorte, 2009 di Gigi Roggero. Sarà presente l’autore.

Ore 21, 30 Lotte studentesche europee a confronto
Interverranno:
dalla Spagna: Annaïs Prat Marín, studentessa di Educación Social presso l’Universitat de Barcelona (UB), Asemblea Mundet e Clara Martínez Hernández, studentessa di Ciencias Políticas presso l’Universitat Pompeu Fabra (UPF), Asemblea UPF
dalla Francia: Sasha Papazoff, studentessa presso l’Université Paris 4-Sorbonne e Patricia Tutoy, ricercatrice precaria presso l’Université Paris 13
dalla Grecia: Vassilis Kafetzopoulos – Studente di Medicina all’Università di Creta (Irakleion) - Chair of the Administration Board of the Students Union of Medicine Faculty e Mandy Laschou – Studentessa di Economia presso l’Università della Macedonia (Thessaloniki) - Member of the Panhellenic Coordination of Students' Left Unity

Parteciperà alla discussione PIERO BERNOCCHI, portavoce dei COBAS scuola

LETTERA APERTA CONTRO LA CHIUSURA DI PALAZZO NUOVO

Si comunica che, su disposizione del Rettore, per ragioni eccezionali Palazzo Nuovo rimarra' chiuso dalle ore 8 di venerdi' 15 maggio 2009 alle ore 20 di martedi' 19 maggio 2009."

Con questa e-mail studenti e lavoratori dell'Università di Torino sono stati "informati", con un preavviso di 11 ore, che per la prima volta nella storia di Palazzo Nuovo avrebbero trovato le porte sprangate in pieno anno accademico. Lezioni, esami, seminari, incontri, riunioni, consigli: tutto annullato. Studi, uffici e aule: inaccessibili.

E pensare che due settimane fa, nell'intervento "Dal Rettore: comunicare di più" ( http://www.unito.it/documenti/temi_ricapitolazioni_01_2009.pdf ) il Rettore aveva scritto:

"Tutte le decisioni attraverso cui si svolge la nostra vita accademica sono assunte tramite deliberazioni collegiali il cui criterio ispiratore ultimo è il governo `dei pari'. Questa struttura fortemente democratica è però messa in crisi - nel nostro Ateneo - da una scarsa fluidità delle informazioni."

Il concetto democratico di "deliberazione collegiale" dev'essere molto ampio: bastano tre presidi e il rettore per prendere decisioni senza precedenti, che penalizzano lavoratori, studenti e l'immagine di un Ateneo con sei secoli di storia.

Ed è altrettanto evidente che sulla "fluidità delle informazioni" c'e' ancora molto da lavorare: è da "La Repubblica", il 15 maggio, che studenti e lavoratori apprendono le motivazioni della serrata.
"Arriverà gente da mezza Europa", "si deve tutelare l'incolumità dei ragazzi", il rischio di "incidenti" a Palazzo Nuovo è "fondato". Su cosa, non si sa: nei mesi di occupazione dell'Onda non si e' verificato il benchè minimo incidente. L'ipotesi che i giovani che si muovono in occasione del G8 universitario siano animati dell'intenzione di ferire studenti e dipendenti di Palazzo Nuovo è al di là dei confini del plausibile. O forse il Rettore ha informazioni su un piano per inscenare a Palazzo Nuovo una riedizione della spedizione punitiva alla scuola Diaz di Genova 2001?

Qualunque sia la motivazione, il risultato e' quello di non di non offrire alcun supporto ("non credo di dover fare io il dormitorio") a coloro che verranno a Torino, "buoni" o "cattivi" che siano.
Ci saranno giovani da tutta Europa, appassionati e animati dalla volontà di incontrarsi e confrontarsi, per discutere e proporre filosofie e pratiche che rispondano ai problemi reali di tutti gli abitanti del pianeta; che contestano lo spirito e la legittimità di un summit organizzato autonomamente da otto Atenei, autoelettisi rappresentanti di tutte le istanze della ricerca e della formazione superiore mondiale. Queste persone riporteranno a casa, nei loro Paesi, uno sconcertante ed indelebile ricordo dell'Università di Torino: porte sprangate, studenti a casa, facoltà paralizzate... a causa loro!

La secolare immagine internazionale del nostro Ateneo come luogo di discussione, di libera espressione del pensiero critico, aperto al confronto ne esce profondamente ferita. Auspichiamo e speriamo di tutto cuore che questa decisione irresponsabile, assunta in modo arbitrario e a dispetto degli inviti alla tolleranza espressi dallo stesso prefetto Padoin, non acuisca la tensione attorno al 'G8 University summit'.

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Per aderire: http://www.petitiononline.com/chiudePN/petition.html

L'ONDA ROVINA LA VISITA DEI RETTORI ALLA MOLE! InONDATA LA CELERE CHE CARICA



E' partita quest'oggi la 3 giorni contro il G8 University Summit di Torino. Dopo le mobilitazioni delle scorse settimane, dopo la chiusura d'autorità di Palazzo Nuovo e la risposta dell'Onda torinese, che ha pertanto occupato la sede universitaria di palazzina Aldo Moro, il count-down verso il punto più alto della mobilitazione No G8, il corteo di martedi 19 maggio, è iniziato. Sono partite quest'oggi le azioni contro il G8 così come il contro-vertice dell'Onda.

Il via alla mobilitazione contro il G8 dell'università l'ha dato il corteo sfilato per le vie del centro cittadino nel pomeriggio, indetto a conclusione del campeggio "Climat Camp", partito venerdi ed oggi conclusosi con la manifestazione. Oltre 500 studenti e studentesse sono partiti da piazza Vittorio con un corteo allegro ma determinato nella denuncia dell'inaccettabile G8 torinese. I manifestanti hanno provato ad effettuare 2 deviazioni rispetto al percorso autorizzato, nel tentativo di avvicinarsi il più possibile all'hotel dove albergano i 50 rettori e presidenti d'ateneo che partecipano ai lavori del summit. Il corteo è andato poi a concludersi al parco del Valentino.

Intorno alle 19 sono invece iniziate le azioni contro il G8 dell'università, in una Torino blindata, in special modo il quartiere universitario, colmo di celere schierata e camionette di trasverso sulle strade. L'Onda, saputo della visita programmata per i rettori e i presidenti d'ateneo alla Mole Antoneliana, accompagnati in pompa magna dalle autorità cittadine, non si è fatta sfuggire la possibilità di recare disturbo e mostrare dissenso. Diverse decine di studenti e studentesse dell'Onda, partite da palazzina Aldo Moro, il Block G8 Building, centro negralgico del No G8, hanno mandato in tilt tutta la zona universitaria intorno alla Mole Antoneliana. Sapendo dell'arrivo dei rettori in scortati pullman riservati, l'Onda ha effettuato diversi blocchi del traffico, sfuggendo alla corsa della celere impegnata a cercare di arginare le repentine virate dell'Onda. Lungo via san Maurizio i pullman si sono visti costretti a far inversione di marcia per sfuggire alla contestazione degli studenti. Traffico cittadino e impossibilità di trovare via accessibili hanno costretto i pullman dei rettori ad un carosello di oltre un'ora ai margini della zona dell'università.

Solo alle 20 le polizia è riuscita a trovare una via super-blindata per far passare i pullman e consentire la visita della Mole Antoneliana ai rettori. L'Onda, non contenta, ha improvvisato un corteo fino alla traversa che porta alla Mole, lì ha trovato camionette e polizia. Quindi, dopo aver denunciato l'insostenibilità e l'illeggittimità di questo G8 dell'università, ha promesso nuove mareggiate inondando lo schieramento delle forze dell'ordine con decine di gavettoni d'acqua. La polizia ha risposto effettuando una prima carica, ma gli studenti e le studentesse hanno mantenuto la posizione. Successivamente vi è stata una nuova e più lunga manganellata, che non ha per nulla intimorito gli studenti che sono stati capaci di esigere che la polizia si ritirasse, per poi prendere la via del Block G8 Building.

Infine, in serata si è svolto il primo dibattito di discussione e confronto: beni comuni e movimenti a difesa del territorio, nel continuo dell'elaborazione di un discorso su ambiente sostenibilità sviluppo, con segno capovolto rispetto alla farsa laccata di verde ed insostenibile in discussione nel G8 dell'università.

Ascolta il commento e cronaca con Marta dell'Onda Anomala di Torino

domenica 17 maggio 2009

UN'ALTRA VOLTA, UN'ALTRA ONDA!!!

Perché saremo di nuovo in piazza martedì 19 maggio a Torino_

Lo scorso autunno il movimento dell'Onda ha rinfrescato le menti e rinvigorito gli animi. Dopo mesi di dibattito pubblico dominato dal linguaggio della paura, si tornava finalmente a parlare di bisogni, possibilità di trasformazione, conflitto.
Una nuova generazione politica nasceva sui banchi di quegli atenei per troppo tempo vissuti come tavola da lavoro di un università ridotta ad esamificio, dove il tempo e valore della formazione vengono misurati in crediti.
Da allora molto è cambiato. La crisi che ci viene incontro da un futuro ridotto a debito inizia a scagliarsi con forza e profondità sull'intero tessuto sociale. Ma assieme alla crisi sono anche le lotte ad essersi generalizzate ed estese nello spazio europeo: Grecia, Francia, Spagna...

Tra il 17 ed il 19 maggio di quest'anno si terrà a Torino, promosso dalla CRUI, il G8 University Summit, a cui parteciperanno i rettori ed i presidenti degli atenei degli stati membri dell'istituzione suddetta. Un vertice che pretende di configuarare lo scenario di un'uscita dalla crisi all'insegna "della sostenibilità globale, sociale e umana".
L'Onda però ha imparato fin troppo bene quanto il sapere (ed il linguaggio) siano essi stessi campo di battaglia, non accettando la consegna al silenzio di un summit di baroni e capi semplicemente riverniciato di verde.

Tutto questo sembra fare paura a molti ed è per questo che qualcuno (tre baroni ed un rettore) hanno cercato di mettere il silenziatore all'Onda, chiudendo la sede centrale di un'università che per mesi abbiamo occupato ed autogestito tutti e tutte, nelle assemblee, nei dibattiti, con passione collettiva e determinazione.

L'Onda non può accettare di farsi chiudere la bocca. Per questo ieri siamo andati in in massa dal rettore Pelizzetti a chiedere spiegazioni rispetto ad una scelta che si configura come salto di qualità nelle tecniche di governance ed amministrazione degli spazi e dei tempi di questa università.
Non restava che rimettere in moto pratiche e iniziative che in questi mesi - dall'Onda alle fabbriche in crisi - hanno attraversato lo spazio europeo: blocco stradale, sequestro del manager(-rettore), occupazione.

L'Onda avrà comunque la propria casa in questi giorni: la palzzina Aldo Moro, prontamente ribattezzata Block G8 building. In questi spazi liberati torneremo a parlare di Autoriforma e trasformazione dell'università, forza produttiva dei saperi e sostenibilità dal punto di vista dei movimenti.
Da questi spazi partiremo per organizzare contestazione e blocco del G8 university Summit che sarà un importante banco di prova per l'Onda Anomala di tutta Italia, anticipando il G8 dell'Aquila ed un nuovo, atteso, autunno di mobilitazione.

L'Onda rifiuta l'insostenibile G8 dell'Università e scenderà nelle strade di Torino martedì 19 maggio per dar vita a un grande corteo nazionale che dichiari illegittimo il summit e ribadisca che quando si parla della nostra vita e del nostro futuro non accettiamo nessuna mediazione e nessuna rappresentanza.

La vera sostenibilità la costruiamo noi!
Noi la crisi non la paghiamo, ve la creiamo!

Onda Anomala_Torino
Block G8 Building

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Il video del blocco del rettorato:

PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLA TRE GIORNI DELLA RETE CONTRO IL G8

N.B. TUTTI GLI APPUNTAMENTI SI SVOLGERANNO PRESSO IL PALAZZETTO ALDO MORO (VIA SANT’OTTAVIO 12)

DOMENICA 17
Ore 14 Assemblea block g8
Ore 21 A proposito di sviluppo sostenibile… dibattito su beni comuni e movimenti a difesa del territorio
Interverranno:
Claudio Cancelli (MOVIMENTO NO TAV)
Vincenzo Miliucci (NO NUCLEARE)
Francesco del movimento NO DAL MOLIN
Carlo (gruppo universitario beni comuni) e Livia (presidi di Chiaiano e Marano) per il movimento NO DISCARICA

LUNEDì 18
ore 8.00 :Assemblea block g8
In mattinata: azioni block G8
Ore 17, DIBATTITO su Trasformazione e crisi dell’università globale: le nuove lotte del lavoro cognitivo
Coordina e partecipa alla discussione il collettivo di Edu-Factory (www.edu-factory.org)
Interverranno:
Gerald Raunig (collettivo editoriale delle riviste Transversal e Kulturrisse - Vienna)
Marcus Grätsch (Fels - Berlino)

A seguire, presentazione del libro La produzione del sapere vivo, Ombrecorte, 2009 di Gigi Roggero. Sarà presente l’autore.

Ore 21, 30 Lotte studentesche europee a confronto
Interverranno:
dalla Spagna: Annaïs Prat Marín, studentessa di Educación Social presso l’Universitat de Barcelona (UB), Asemblea Mundet e Clara Martínez Hernández, studentessa di Ciencias Políticas presso l’Universitat Pompeu Fabra (UPF), Asemblea UPF
dalla Francia: Sasha Papazoff, studentessa presso l’Université Paris 4-Sorbonne
Patricia Tutoy, ricercatrice precaria presso l’Université Paris 13
dalla Grecia: uno studente da Atene che ha vissuto la mobilitazione dello scorso dicembre

Parteciperà alla discussione PIERO BERNOCCHI, portavoce dei COBAS scuola

MARTEDì 19 MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELL’ONDA
ORE 10.30 CONCENTRAMENTO DAVANTI A PALAZZO NUOVO

sabato 16 maggio 2009

CORTEO BLOCK G8. INFO PARTENZE DALLE CITTA'

Comunicazione Importante - CORTEO NAZIONALE ANTICIPATO ALLA MATTINA - ore 10.30 da Palazzo Nuovo. Il corteo previsto per martedì 19 alle ore 15 è ANTICIPATO alla mattina di martedì 19.

Il cambiamento è dovuto al fatto che il programma del g8 University Summit appena uscito [ Vedi programma ] prevede la chiusura dei lavori con la conferenza stampa conclusiva alle ore 13.45 di martedì.

Il nuovo concentramento è previsto dunque per le ore 10.30 a Palazzo Nuovo, partenza intorno alle ore 11.

Rete contro il G8 - Onda Anomala Torino

Info partenze da tutte le città:

  • Roma - lunedi 18 ore 21 piazzale A.Moro La Sapienza - pullman costo 10 euro a/r . Per aquistare i bilgietti in prevendita : tutti i giorni banchetti nelle facoltà di Lettere (Aula6), Scienze Politiche ( Aula prof autogestita), Filosofia ( Aula Autogestita), Fisica ( Aula autogestita), Igiene ( Circolo di Willis), Farmacia ( banchetto in atrio), Libreria Zafari Via dei Volsci 62(giovedi,venerdi e sabato ore 11-01, Lunedi ore 15-19), Infoline 3341670018 - 3927848229.

  • Napoli - lunedi 18 ore 20 partenza pullman da Piazza Garibaldi. Infoline 3387490512

  • Milano - martedi 19 Treno ore 8.00 Stazione Centrale.... 10 euro possono bastare! Per info: clicca qui
  • Venezia - autobus Martedi 19 Maggio ore 01:00 da PIAZZALE ROMA
  • Bologna - Partenza autobus per Torino Martedi 19 ore 6:00 dall'Autostazione. Ci troviamo tutti a Bartleby, Via Capo di Lucca 30 alle 5:45 e andiamo insieme. Vendita biglietti (10 euro A/R) a Bartleby e in aula autogestita Via Zamboni 34
  • Padova - ore 1 di lunedi notte, info e prenotazione tuttiatorino@gmail.com This e-mail address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it 10 euro a/r

  • Pisa - appuntamento martedì alle 5.00 in via Pietrasantina per la partenza dei pullman, A/R 10 euro

  • Genova: fissato per martedì 19 alle ore 7.30 l’appuntamento alla stazione di Principe per prendere il treno per Torino delle 8.25. L’anticipo serve per fare i biglietti collettivi. Il costo singolo sarebbe € 9.10 (solo andata). Si torna in serata. More info
  • Palermo -

venerdì 15 maggio 2009

UNIVERSITA' CHIUSA? L'ONDA LA RIAPRE! NASCE IL BLOCK G8 BUILDING!




Con un atto censorio e autoritario il rettore Pelizzetti ha deciso ieri, in tarda serata, con il solo coinvolgimento di 3 baroni, di chiudere d'imperio la struttura universitaria di Palazzo Nuovo adducendo fantasmagorici allarmi-sicurezza e motivi di ordine pubblico.

Con un'arroganza che non ha precedenti la normale vita dell'università è stata sconvolta dalla disposizione di un novello quadrunvirato che ha deciso la chiusura - fino al prossimo mercoledì - della principale sede universitaria cittadina, già preparata dagli studenti dell'Onda come sede operativa della 3 giorni di discussione, dibattiti e mobilitazione contro l'insostenibile G8 dell'università.

Non si capisce perché un movimento che nell'autunno ha occupato per mesi, pacificamente, Palazzo Nuovo, dovrebbe costituire oggi un problema di "sicurezza " e "ordine pubblico". Crediamo invece che dietro la scelta di questi feudatari abituati a concepire l'università come un proprio esclusivo dominio ci sia invece la scelta politica di ostacolare lo svolgimento di una 3 giorni che si annuncia ricca di partecipazione confronto e sviluppo di un ragionamento a tutto tondo su cosa sia l'università oggi e su come invece potrebbe definirsi nel futuro, in accordo coi nostri bisogni e desideri.

Paradossale che ad arrecare fastidio sia stata invece questa decisione arbitraria e profondamente anti-democratica del rettore. Non è stato un bello spettacolo vedere questa mattina centinaia di studenti e docenti ignari, sotto una pioggia battente, trattati come nullità cui non è stata neanche comunicata la decisione. Un bell'esempio di quale considerazione abbiano i vertici dell'Accademia per i loro "sottoposti".
Un rettore che ha sempre sbandierato ai quattro venti la volontà di garantire spazi e possibilità di espressione democratica dentro l'ateneo, si rende così responsabile di un gravissimo ed irricevibile provvedimento liberticida e di chiusura di spazi che abbiamo sempre vissuto ed attraversato come aperti, liberi e plurali di discussione, confronto e cooperazione collettiva.

L'Onda ha però scelto di non accettare né divieti né imposizioni. Fin dal mattino abbiamo espresso tutta la nostra indignazione ed il nostro dissenso assieme a quei lavoratori che ieri si son visti recapitare un'inspiegabile mail di convocazione per "svolgere altrimenti le proprie mansioni lavorative".
Da Palazzo nuovo ci siamo dunque recati in Rettorato per chiedere spiegazioni su una decisione così dura e gravida di conseguenze.
Dapprima siamo rimasti arbitrariamente divisi dalle forze dell'ordine - chi dentro chi fuori il rettorato. All'esterno abbiamo quindi riattivato una pratica che tanto ci aveva contraddistinto nei mesi autunnali, bloccando per oltre un'ora e mezza via Po. Il Rettore ha quindi promesso un incontro - mai avvenuto- di ridiscussione sulle scelte prese. Scavalcando ancora una volta tutto e tutti ha quindi comunicato a mezzo stampa la sua decisione irrevocabile di chiusura ed indisponibilità verso gli studenti ed i lavoratori che l'Università la fanno vivere.

La risposta dell'Onda non si è fatta attendere, mettendo in pratica l'esempio mostratoci in questi mesi dalle lotte degli operai francesi: "Il rettore chiude l'Università, gli studenti sequestrano il rettore". Questa scritta è stata la firma lasciata dall'Onda sull'ufficio del rettorato dopo averlo incatenato e barricato. Abbiamo quindi deciso di riprenderci quello che ci è stato tolto occupando la Palazzina Aldo Moro (vicina a Palazzo Nuovo) che da questo momento abbiamo ribattezzato "Block G8 Building".

Gli studenti dell'onda si sono mobilitati per garantire gli eventi in programma, riallestendo il BG8B e garantendo gli spazi per il concerto degli "Assalti Frontali" di questa sera alle ore 22.00, il dormitorio, un'aula per lo svolgimento delle conferenze ed un media center. Confermando, quindi, anche gli arrivi degli studenti italiani ed europei previsti per i prossimi giorni.

La notizia non si è fatta attendere e, come dall'arco scocca, è volata di bocca in bocca: gli studenti dell'onda di Roma hanno occupato con un blitz la sede del Crui per chiedere conto al suo Presidente dei fatti gravissimi accaduti questa mattina qui a Torino.

Da domani e fino a martedì saremo più che mai presenti e attivi in questa città, attraversando gli spazi e i tempi di un evento che non ci appartiene e che, come dimostrano questi fatti, è pensato, voluto e organizzato contro di noi. Saremo al mattino a finaco dei lavoratori Fiom in mobilitazione ed il pomeriggio al gay Pride regionale. Soprattutto, non perderemo occasione per contestare e bloccare il vlostro insostenibile G8 dell'università.


L'Onda non si può arginare!
L'Onda non vi sostiene, vi travolge!
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Rete contro il G8_Onda Anomala Torino

IL RETTORE PELIZZETTI ORDINA LA CHIUSURA DI PALAZZO NUOVO. L'ONDA NON ACCETTA DIVIETI!

Mentre prosegue l'avvicinamento in direzione del G8 University Summit di Torino, con l'Onda Anomala impegnata da settimane nella costruzione della sua opposizione a questo insostenibile vertice dell'università, arriva a freddo un'inaccettabile provocazione oltre che limitazione: il rettore dell'università torinese, Ezio Pelizzetti, ha dato quest'oggi disposizioni unilaterali per la chiusura coatta della sede delle facoltà umanistiche, Palazzo Nuovo, dalle ore 8 del 15 maggio alle ore 20 del 19 maggio.
Un atto che chiaramente assume le sembianze di divieto, di tentativo di limitazione, se non di impedimento, della presa di parola e libertà di movimento dell'Onda Anomala torinese verso il G8 dell'università. Un gesto che gli studenti e le studentesse in mobilitazione non possono che ritenere inaccettabile, specchio dell'arroganza per niente celata delle autorità accademiche, ma anche cartina di tornasole di un'università in crisi che vede oggi contrapposti chi è bramosamente attaccato ai propri privilegi e interessi ed un movimento come l'Onda con tutto il suo carico di ricchezza e forza espresso diffusamente lungo tutto l'autunno (e non solo!) che ha alle spalle.
Palazzo Nuovo è stato il simbolo e centro nevralgico delle mobilitazioni contro il primo troncone della riforma Gelmini, tenuto sotto occupazione per oltre 3 mesi. Oggi è ancora il teatro che l'Onda sta continuando ad inondare, nel continuo, su livelli diversi rispetto all'autunno, di una mareggiata che non sarà certo fermata da divieti e intimidazioni. Onda, primo movimento europeo dentro la global crisis, che ha saputo superare lo steccato dello studentismo, coniando la condizione di studenti con quella di già precari, praticando e producendo discorso su una molteplicità di aspetti a dispetto di un'oggi sprovvisto di futuro.
Prossima tappa: G8 dell'università, appuntamento capillarmente assunto nell'agenda dell'Onda su scala nazionale, trampolino di lancio per le prossime mobilitazioni contro la già annunciata riforma organica dell'università del ministro Gelmini ma anche altro momento tutto da attraversare nella decostruzione e nella contrapposizione ad un G8 University Summit insostenibile e illegittimo. Nella diffusa costruzione di questo appuntamento, le università di Roma Napoli Cosenza Milano Palermo Pisa Padova e tante altre sono in movimento verso il G8, un primo risultato l'Onda lo ha già portarto a casa: a differenza di quanti, tanti, speravano, auspicando il ritorno alla "normalità accademica" delle università nel post-autunno, l'Onda si è sedimentata negli atenei di tutt'Italia, ogni articolazione del movimento prepara altre mareggiate, la prossima è già annunciata per martedi 19 maggio, giorno del corteo nazionale contro l'insostenibile summit.
Quindi, la chiusura imposta dal rettore Pelizzetti non arriva sicuramente casualmente, (per domani è prevista a Palazzo Nuovo una notte bianca con gli Assalti Frontali in concerto, a partire da lunedi molteplici sono gli appuntantamenti di discussione e analisi dell'università globale in crisi fissati), nella preoccupazione di una nuova occupazione e nel tentativo di togliere da sotto i piedi la tavola ad un esercito di surfisti ben capaci ed attenti a superare ogni scoglio. Come il rettore ha potuto direttamente vedere quest'autunno: le autorità accademiche sono incapaci di prendere una posizione forte, politica, contro il governo? l'Onda occupa le facoltà inonda le strade blocca le città; le autorità accademiche mantengono il momento di inaugurazione dell'anno accademico? l'Onda assedia il fortino-rettorato e prende parola, pone il problema ed evidenzia le contraddizioni.
Se c'è qualche d'uno che pensa che gli studenti e le studentesse, tutti quei soggetti sociali che sono coinvolti nella costruzione della campagna contro il G8 di Torino, faranno un passo indietro dinnanzi ai divieti si sbaglia di grosso! L'Onda non accetta divieti, zone rosse, controllo.

L'Onda travolge chiusure e divieti
Contro l'insostenibile G8 dell'università!
Noi la crisi non la paghiamo e ve la creiamo!

ROMA, 15 MAGGIO. BLIZ DELL'ONDA NELLA SEDE CRUI

Contro l’insostenibile G8 dell’Università! - Oggi l’Onda romana, dopo aver attraversato la manifestazione nazionale della scuola indetta dai Cobas, ha fatto irruzione all’interno della sede nazionale della CRUI, organismo che più rappresenta il potere feudale del sistema universitario italiano nonché soggetto promotore del G8 University Summit che si svolgerà tra pochi giorni a Torino. Potere corporativo, privilegi baronali e retorica meritocratica in Italia, lo sappiamo bene noi studenti e precari che fin dall’autunno ci siamo mobilitati, non sono tendenze opposte ma al contrario viaggiano assieme, sono due facce della stessa medaglia. La Crui, la conferenza dei rettori italiani, è l’organismo che più rappresenta questa anomalia italiana fatta di persistenza di privilegi e di finta retorica meritocratica.
Questa mattina abbiamo appreso, inoltre, che in vista del G8 di Torino, il Prefetto e le altre istituzioni cittadine hanno disposto, a partire da oggi, la chiusura totale di Palazzo Nuovo, struttura che ospita tutte le facoltà umanistiche dell’ateneo torinese, per motivi di sicurezza. Abbiamo fatto irruzione alla Crui anche per chiedere conto, al suo Presidente, di questo gravissimo atto di violazione della democrazia. Nessuno dei presenti nell’edificio ha saputo dare risposte, il Presidente non ci ha dato udienza. Questo atteggiamento conferma la modalità, privatistica propria di una fondazione come la Crui, ma anche di un governo – come abbiamo visto anche il 18 febbraio alla Sapienza – che viola le minime libertà democratiche e di dissenso, ponendo in stato di assedio le università.
Il Summit di Torino, lo ribadiamo, è del tutto illegittimo, anzitutto perché non coinvolge nessuno dei soggetti che animano le università ma al contrario si arroga il diritto di decidere sulle nostre teste, attraverso delle modalità tecnocratiche ormai in crisi. Per questo motivo pensiamo che sia ancora più importante, alla luce di quanto sta accadendo in queste ore a Torino, costruire una grande mobilitazione nazionale al contro summit ed alla manifestazione di martedì mattina. Da Roma saremo in tanti a partire. Rilanciamo l’appuntamento di lunedi sera alle ore 21.00 a p.le Aldo Moro per raggiungere Torino.

CRUI – G8 University Summit
L’Onda non vi sostiene ma vi travolge

19 Maggio ore 11.00 Manifestazione nazionale Block G8
partenza da Roma ore 21.00 p.zzale Aldo Moro (10 euro andata e ritorno).

Sapienza in Onda

giovedì 14 maggio 2009

COMUNICAZIONE IMPORTANTE!!!
CORTEO NAZIONALE ANTICIPATO ALLA MATTINA

Il corteo previsto per martedì 19 alle ore 15 è ANTICIPATO alla mattina di martedì 19.
Il cambiamento è dovuto al fatto che il programma del g8 University Summit appena uscito (http://www.g8university.com/pagine/pagina.aspx?ID=Program001&L=EN) prevede la chiusura dei lavori con la conferenza stampa conclusiva alle ore 13.45 di martedì.

Il nuovo concentramento è previsto dunque per le ore 10.30 a Palazzo Nuovo, partenza intorno alle ore 11.

rete contro il g8-onda anomala Torino

mercoledì 13 maggio 2009

Appello dei lavoratori precari e strutturati dell’Università di Torino sul G8 University Summit, in difesa dell’università pubblica e del diritto allo

I prossimi 17, 18 e 19 maggio, si svolgerà a Torino il G8 University Summit. Come docenti, ricercatori, tecnici-amministrativi, bibliocooperativisti, che lavorano e vivono nell’università pubblica cogliamo questa occasione per ribadire la nostra ferma opposizione ad un processo di smantellamento dell’università pubblica, di qualità e per tutti, fondata sulla libertà di ricerca e di insegnamento, sulla creazione e trasmissione di sapere critico.
Rifiutiamo la logica alla base del G8 University Summit, teso a riprodurre ed istituzionalizzare la logica antidemocratica propria del G8 dei capi di stato e di governo.
Senza dubbio l’università svolge e può svolgere un ruolo fondamentale nella società, nell’affrontare le sfide politiche, economiche, sociali, scientifiche dei nostri tempi, ma non come gruppo di élite strumentale ad un ordine economico-sociale assunto alla stregua di una immutabile legge naturale, bensì come sapere diffuso e critico, capace di proporre progetti alternativi, altri modelli di rapporti sociali ed economici. Pensiamo ad un’università che si interroghi criticamente sullo sviluppo sostenibile, sulla governance, sull’ordine sociale di mercato fortemente competitivo, non che faccia proprie parole d’ordine come competitività e accetti passivamente l’imposizione di tagli e ristrutturazioni, di essere privatizzata o controllata dai privati, o dequalificata.
Siamo convinti della necessità di difendere il diritto allo studio, a «raggiungere i gradi più alti degli studi» (art. 34 Cost.), per tutti, così come «lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica» (art. 9 Cost.), e dunque siamo contrari alla creazione di università di serie A e B, alla dismissione da parte dello Stato del suo compito di istituire «scuole statali per tutti gli ordini e gradi» e di garantire le condizioni di una effettiva libertà di ricerca e di insegnamento (art. 33 Cost.).
Ribadiamo dunque in questa occasione la nostra opposizione alla L. 133/2008, che apre la strada alla privatizzazione attraverso le fondazioni, e distrugge l’università attraverso i tagli, e la nostra contrarietà all’università che è tratteggiata dal disegno di legge sull’università che il governo sta progettando: un’università retta da un rettore, con poteri da monarca assoluto, affiancato da una consorteria di “esterni competenti”, facilmente i rappresentanti dei poteri economici interessati.
Vogliamo un’università pubblica che si regga su un autogoverno e un’autonomia letta come funzionale alla libertà di ricerca e di insegnamento, ovvero come indipendenza.
Vogliamo che l’accesso alla carriera universitaria non riproduca, attraverso periodi di precariato sottopagato o non pagato, esclusioni sociali, ma che sia garantita la dignità del lavoro.
Vogliamo poter assicurare a tutti gli studenti insegnamenti di alta qualità e costruire un’università dove il sapere sia creato, discusso, condiviso, non riprodotto e applicato.
Vogliamo un’università che non si limiti a riprodurre e ad amplificare, a livello interno e internazionale, disuguaglianze, che si interroghi sui mille risvolti del mondo globalizzato di oggi, senza limitarsi a prospettarne una versione “sostenibile”, ma con la capacità di svelarne contraddizioni ed inganni e proporre scenari differenti.

Alcuni lavoratori precari e strutturati dell’Università di Torino

Alessandra Algostino – professore associato – Fac. Di Scienze politiche
Angela Fedi – ricercatrice – Fac. di Psicologia
Alessandro Ferretti – ricercatore – Fac. di Fisica
Andrea Guazzotto – bibliocooperativista
Chiara Cerruti – bibliocooperativista
Carmen Maimone - bibliocooperativista
Roberto Salerno – precario – Dip. di Studi politici
Stefano Vannicelli – tecnico-amministrativo – Dip. Scienze del linguaggio

per aderire http://www.petitiononline.com/G8UnivTo/petition.html

TRENITALIA E IL MiTo DELLA MOBILITÀ PUBBLICA E SOSTENIBILE?

Oggi, dopo l'assemblea delle facoltà all'accademia di Brera, decine di studenti si sono diretti agli uffici di Trenitalia, reclamando prezzi adeguati per andare in manifestazione a Torino il 19 maggio. Prezzi che siano a misura di studenti, lavoratori, dottorandi e ricercatori: precari della conoscenza che lavorano ogni giorno senza alcun tipo di retribuzione e riconoscimento, senza prospettive migliori per la ricerca e per la propria vita. Oggi abbiamo occupato gli uffici di Trenitalia per reclamare ciò che ci spetta, il diritto alla mobilità. Come risposta siamo stati allontanati a spintoni, in perfetta sintonia con le politiche neoliberiste di Trenitalia spa, che nega, in tempi di crisi, ogni responsabilità nell' impedire a migliaia di precari di potersi muovere liberamente, visto il costante aumento del prezzo dei biglietti. La nostra richiesta è ben chiara: andremo a Torino e pagheremo quanto potremo permetterci, perchè se il g8 è insostenibile, anche il ruolo di trenitalia lo è. In tempo di crisi, Trenitalia SPA spende milioni di euro per costruire tratte ad alta velocità come la MiTo, a fronte di ritardi, guasti e sopressioni per pendolari e viaggiatori. Un servizio che dovrebbe essere pubblico anziché affidato ad un S.p.A, che ha trasformato i fondi pubblici e la rete ferroviaria in un affare privato legato esclusivamente a interessi economici e non alle necessità e i diritti delle persone. Un mito di mobilità pubblica e sostenibile che di fatto non permette di muoversi liberamente, negando addirittura il diritto a manifestare. Vogliamo poter andare a Torino per contestare il g8 university summit, a cui parteciperanno anche i rettori delle università italiane (nonché la Gelmini) che non hanno fatto nulla, se non delle dichiarazioni cadute nel vuoto, per bloccare la legge 133, ma anzi hanno accolto una legge blanda come la 180. Se qualcuno deve pagare i treni per Torino deve essere chi non riconosce il lavoro cognitario che quotidianamente svolgiamo nelle aule delle nostre università e scuole, chi firma i tagli all'università e alla ricerca, chi in base alla produttività capitalista seleziona università di serie A e di serie B; se c'è qualcuno che deve pagare è chi ha organizzato e sarà presente al convegno di Torino: Crui e Governo. Con oggi è iniziato il countdown verso il G8 University Summit, questa settimana le iniziative di avvicinamento si moltiplicheranno, saremo nelle strade e nelle università, saremo a Torino il 19 maggio.

Rete studenti contro il g8 milano
Coordinamento dei collettivi studenteschi
Network dei collettivi universitari per l'autoformazione

NAPOLI 14 MAGGIO. NOTTE BIANCA UNIVERSITARIA VERSO IL G8 DI TORINO


Il manifesto del corteo

Napoli 14 maggio - L'Onda contro il G8 university summit di Torino parte con una notte bianca. Il 19 maggio si concluderà a Torino il global university summit, che ospiterà i ministri dell'università (la Gelmini chiuderà il vertice) e della ricerca dei paesi aderenti al G8 e i rappresentanti della CRUI (conferenza dei rettori). Anche gli studenti degli atenei napoletani insieme a quelli di tutte le città d' Italia sono a lavoro per preparare le mobilitazioni che attraverseranno in quella giornata le piazze torinesi.

BLOCCHIAMO L'INSOSTENIBILE G8 SULL'UNIVERSITA'

GLI STESSI CHE HANNO PORTATO ALLA CRISI DELL'UNIVERSITA' NON POSSONO DECIDERE SUL NOSTRO FUTURO RINCHIUSI IN UN CASTELLO!

BLOCK IT! TUTTI/E A TORINO CONTRO IL G8!

GIOVEDI 14 MAGGIO SMASHG8 DAY!

Programma giornata:

ORE 12 LEZIONE IN PIAZZA SAN DOMENICO MAGGIORE "IMPARARE AD AMARE" COL PROF.FERRARO (FILOSOFIA MORALE - FEDERICO II)

ORE 12 LEZIONE IN PIAZZA LARGO GIUSSO – POETICHE DELLA “SCHIAVITU’” IN BELOVED

DI TONI MORRISON - CON LA PROF. CAROTENUTO (LETTERATURE INGLESI - UNIVERSITA' ORIENTALE)

ORE 19 APERITIVO MUSICALE + MOSTRA FOTOGRAFICA SULL'ONDA IN PIAZZA SAN DOMENICO MAGGIORE

ORE 22 CONCERTO CON JOVINE-E' ZEZI- pennelli di vermeer in “sacra famiglia” - SILVIO TALAMO- Anomalie & Libex session - Mescla

(FACOLTA’ DI ARCHITETTURA - PALAZZO GRAVINA – PIAZZA MONTEOLIVETO)

ORE 23,30 Ciccio show from Torreggae – dj set jamaica ska rocksteady session

LUNEDI’ 18 ORE 20 PARTENZA AUTOBUS PER TORINO DA PIAZZA GARIBALDI

INFO: 3387490512